Sottotitolo

Lorita Tinelli, Presidente del CESAP, mostra una spiccata tendenza a ostentare qualifiche o meriti che risultano poco aderenti alla realtà.

Molti esempi sono illustrati in "Il Curioso Caso Lorita Tinelli", dov’è possibile leggere un lungo elenco di esagerazioni e travisamenti che suscitano uno stupore che lascia presto il posto all’ilarità.

Poiché la produzione di queste vanterie è particolarmente copiosa, questo blog si propone di integrare "Il Curioso Caso Lorita Tinelli", con una raccolta di citazioni sparse, analizzate attraverso un'ottica ironica e umoristica al fine di sorridere un po'.

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mercoledì 14 dicembre 2011

Lorita Tinelli vs Renzo Bossi detto il Trota

Grazie a un permesso speciale della Questura eccomi qui di nuovo. Ancora una volta ho letto qualcosa della poco esperta di sette Tinelli. Sono però tranquillo, posso smettere quando voglio. E poi ne è valsa la pena, perché ho scoperto un altro suo intervento davvero imperdibile intitolato “Ringrazio per la solidarietà ricevuta”.

Questa nuova tinellata fa sorgere il sospetto che la finta giornalista stia tentando di far desistere per sfinimento chi si propone di commentare le sue esternazioni. Non avendo l’intenzione di scrivere un intero spettacolo umoristico, mi limiterò a una breve analisi a volo d’uccello.

Il testo è permeato dal solito livore che caratterizza la retorica dell’infelice Piccola Fiammiferaia, che lamenta di immaginarie ingiurie, diffamazioni aggravate, stalking, deliri e generici reati mentre testimonia al mondo la sua immacolata innocenza definendo "persona confusa" e "una banderuola" che manifesta "il proprio stato mentale" chi le ha inviato una email di solidarietà.

Un comportamento che genera il sospetto che l'eroica paladina delle vittime abbia ragione: viene da pensare che solo una persona disturbata può esserle solidale.

L’inverosimile vicenda di una ONLUS che pubblica un’email riservata al fine di molestare chi le ha espresso solidarietà, è stato trattato nel post precedente. Qui tratteremo invece le lamentazioni della martire Tinelli e le “ingiurie”, “diffamazioni aggravate”, “reati”, ecc. che prima ho definito immaginari.

La questione è semplice: la Tinelli ripete come un mantra questa geremiade, senza però mai indicare una sola volta dove possiamo trovare questi malevoli attacchi. Non dà un link, non riporta mai un frase, non cita alcun esempio. Una reticenza che abbinata all'assenza in rete di questi attacchi, può avere 2 spiegazioni:

1) La Tinelli mente coscientemente. Non potendo smentire le sorprendenti critiche che ne denunciano l'insipienza, tenta di sminuirle definendole ingiurie, diffamazioni aggravate ecc, nella speranza che le si creda sulla parola.

2) La Tinelli interpreta in modo distorto "fatti, comportamenti e comunicazioni come prove di complotti orditi contro" di lei. Si sente perseguitata per un errato "esame di realtà" e, in buona fede, cerca di difendersi da persone che crede ostili per una convinzione basata su "fatti non accaduti". (Vedi ad esempio l'incipit del comunicato che esaminiamo oggi: "Da diversi anni ci sono persone che tentano di minare la mia serenità e la mia incolumità.")

Insomma, o ci fa o ci è. Ma di questo mistero buffo, che la Tinelli sia in malafede o senta le voci, siamo poco interessati. Meglio attenerci ai fatti e dare uno sguardo a quei siti che esprimono critiche al CESAP e che per la Tinelli sono il frutto "di qualche ossessionato/a" che "ha 'sporcato' la rete con i propri deliri". Deliri che sarebbero pieni di “ingiurie”, “molestie”, “diffamazioni” e di non meglio specificati “reati”. Il rapido excursus che segue ci consentirà di conoscere questi pericolosi stalker, ma devo avvisarvi: se qualcuno si aspetta una banda di malavitosi ceceni o un infanticida antropofago resterà deluso, perché i "molestatori ossessionati" della Tinelli sono come il tunnel Ginevra-Gran Sasso della Mariastellissima Gelmini.

Cominciamo dal più attivo, Pietro Bono, un esponente di Arkeon che per la mediatrice familiare è la più temibile psicosetta italiana. Senza entrare nel merito di ciò che scrive sul suo blog, è incontestabile che ogni sua considerazione è ben argomentata e scritta in modo sereno e rispettoso, senza mai una parola sopra le righe. Una pacatezza ammirabile, viste le traversie che Pietro sta vivendo (traversie di cui l’eroica ricercatrice di Noci si vanta di essere la fautrice). Ma soprattutto una pacatezza, una misura, un’obiettività che stridono fortemente con l’immagine di “adepti esalatati”, molestatori “ossessionati” pronti a “qualche azione spropositata” contro lei o la sua famiglia, che l’onesta ricercatrice ci prospetta nelle sue ripetute litanie.

Stesse considerazioni valgono per i blog Il Caso Arkeon, Sudore e Pioggia, Klee o il blog di Cosimo Campidoglio.

Visto che la Tinelli ci parla di molestatori ossessionati, merita di essere letta la testimonianza pubblicata da Silvana Radoani sul sito della sua associazione. Vi si racconta della decina di cause giudiziarie infondate con cui la tenera Piccola Fiammiferaia ha tormentato una persona (alla quale era legata da un rapporto di amicizia). Cause giudiziarie archiviate per insussistenza di notizie di reato, che tradotto in italiano significa che quei reati la Tinelli se li è sognati (o, per usare le parole del vocabolario Treccani, "che non hanno rispondenza nella realtà").

Oltre alla sofferenza causata a una persona innocente, l’effetto ottenuto dalla paladina delle vittime di abusi, è stata la chiusura di un’associazione che si occupava delle vittime di abusi. Come se Telefono Azzurro causasse per tigna la chiusura di Telefono Rosa. Un risultato che - al di là dei pomposi comunicati ufficiali - meglio di ogni altra cosa mette in luce importanti aspetti del modus operandi della Tinelli. Ma in quella testimonianza la Radoani riporta fatti ancora più gravi. Fatti che chi si rivolge alla Tinelli in cerca di aiuto farebbe meglio a conoscere.

Benché vengano trattati fatti tanto dolorosi, anche nel sito e nel blog della Radoani non c’è una parola censurabile. Niente che non sia l’esposizione di fatti.

Sulla Tinelli esprimono delle critiche anche il sito 7antisette e La Verità Su Arkeon, ma per quanto abbia cercato, anche qui non ho trovato niente che possa definirsi scorretto o biasimevole. Figuriamoci quindi "diffamazioni" o "reati" ecc.

Vi sono infine Il Curioso Caso Tinelli, ricchissimo di link e di documentazione a supporto di ogni affermazione e questo blog che state leggendo. Altro materiale io non ne ho trovato.

Sono tutte pagine web che supportano ogni commento con la dovuta documentazione. Per ogni citazione della collaboratrice immaginaria dell’Università la Sapienza, viene riportato il link al testo da lei scritto, di modo che il lettore possa leggere in originale ciò che viene commentato. Esattamente l’opposto di quanto fa la Tinelli, che scrive di una persecuzione a cui dovremmo credere senza vedere e condisce le sue lamentazioni con allusioni e riferimenti probabilmente comprensibili solo dai diretti interessati (es.: “alcune sedicenti studiose di sette”, “precise indicazioni sull'identità di chi accusa”). Più che comunicati sembrano dei pizzini.

Ancora un paio delle migliori tinellate contenute in “Ringrazio per la solidarietà ricevuta”: le virgole e il vittimismo.

Le virgole
Del resto, tale documentazione è anche stata depositata presso i tribunali, laddove poco importerà ai Giudici in quale posto io abbia messo le virgole nei miei scritti”.
Paraponziponzipò.

A mio avviso questa è la frase più comica della scienziata di Noci (e la più peculiare). Mi riferisco alla parte evidenziata in grassetto (l'annuncio del ricorso alle vie legali è uno dei suoi tormentoni più sfruttati ma meno riusciti e qui, dove non si parla di cose serie ma vogliamo solo scherzare per sorridere un po', è irrilevante). Chiedete a un bambino delle elementari se la punteggiatura è importante o meno, vi risponderà con l’esempio classico:

Patrizia, dice Lorita, è una bugiarda.
Patrizia dice: Lorita  è una bugiarda.

Non ci si capacita di come una persona laureata possa considerare irrilevanti le nozioni fondamentali della grammatica. E se questa persona cerca di accreditarsi come appartenente al mondo accademico, abbiamo la misura delle sue credenziali.

Non è una irrilevante questione di forma, perché in grammatica la forma è anche sostanza. In questo capitolo del Curioso Caso Tinelli possiamo vedere come l’uso inetto della punteggiatura porta la Tinelli a scrivere l’esatto opposto di quanto sta faticosamente tentando di esprimere.

Gli errori grammaticali che caratterizzano gli scritti della Tinelli sono sfiorati in questo blog e trattati in modo più approfondito su Il Curioso Caso Tinelli. Però si badi bene: nessuno ha mai ironizzato per dei banali refusi, che sono dovuti a distrazione. Ben altra cosa sono gli errori grammaticali, che sono dovuti a ignoranza (della sintassi o dell’ortografia). E se per rispetto dell'età gli svarioni grammaticali vengono perdonati all’anziano che viene intervistato mentre è in fila per ritirare la pensione, sono invece motivo di irrisione e di discredito per il ministro della Pubblica Istruzione che strazia un congiuntivo.

Persino il tonto per antonomasia, Renzo Bossi detto il Trota, che ha ripetuto per 4 volte l'ultimo anno delle superiori prima di conseguire la maturità, viene sbertucciato senza pietà per aver scritto "Campionato di scii" (forse convinto che "scii" sia il plurale di uno scio). Galvanizzato dal successo delle sue performance che tanta notorietà gli hanno fruttato, il povero Trota ha provato a cimentarsi sul terreno che è proprio della dr. Tinelli: l'uso a sproposito di un vocabolo. Presentando una mozione al consiglio regionale lombardo, accusa il governo Monti di avere una politica "centrista" (che significa appartenente a un partito di centro) intendendo "centralista" (che indica la prevalenza delle istituzioni nazionali sugli enti locali). Certo, una buona prestazione, meritatamente ripresa dai mezzi di informazione, che ha scatenato un'ondata di sarcasmo in Internet. Siamo però ancora lontani dalle vette raggiunte dalla Presidente Nazionale del CESAP che ha saputo scrivere un'enormità come "Il suo sponsor è 'Dammi la tua mano, ti dirò chi sei'." Diversamente da centrista/centralista, di cui non tutti conoscono la differenza, l'uso di sponsor al posto di slogan non necessita di alcuna spiegazione. Il confronto Tinelli vs Trota rimane ancora proibitivo per l'ottuso sfidante.


Il vittimismo

Nei suoi blog e siti la Tinelli esibisce la collezione primavera/estate delle sue lamentazioni. Capisco che a qualcuno possano apparire una petulanza di una noia che tramortisce, quasi come prendere l'ascensore con Marco Masini. Va però segnalato che c'è chi, oltre a noi, sa apprezzare l'afflato artistico che emerge da questo incessante grido di aiuto. Un apprezzamento che per un musicista arriva a essere fonte di ispirazione, il quale dedica una sua canzone alla nostra criminologa.

Sono numerosi i casi di cantanti che traggono ispirazione da un personaggio celebre. Nuvolari per Lucio Dalla, Arthur Rimbaud per Roberto Vecchioni, Girardengo per de Gregori, Che Guevara per Guccini, Luigi Tenco per de André, tanto per citarne qualcuno. Benché nel testo non si faccia cenno alla Tinelli, mi piace immaginare che Anonimo Siciliano abbia dedicato la sua creatività alla nostra eroina, che "da anni" vede minacciata la propria "incolumità da ossessionati molestatori", scrivendo per lei il brano Lupo nero.



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