In un suo scritto pubblicato sul sito del CESAP, la ricercatrice Tinelli mette questo riferimento bibliografico a un suo articolo:
Non indicare in bibliografia la città di una casa editrice (Editorba) è una sciatteria anche in una tesina per un esame universitario. Ma al di là della sciatteria, c’è qualcosa di ben più sorprendente in questo riferimento bibliografico: il dubbio che non siano solo le memorie della Tinelli ad essere false.
Questo perché contrariamente all’abitudine di ostentare anche la più insignificante delle qualifiche, di questo articolo la ricercatrice di Noci non fa nessuna menzione nei sui curricula, benché abbia avuto l’apparente onore di essere pubblicato in un libro. Con una rapida ricerca su Internet il dubbio diventa certezza: la casa editrice Editorba è quella del Bianconiglio e la Tinelli ha indicato una pubblicazione inesistente.
Negli elenchi delle case editrici disponibili in Internet (qui, qui, qui, qui) la “Editorba" non compare. Potrebbero però essere incompleti, meglio usare le Pagine Gialle, ma una ricerca su tutto il territorio nazionale dà questo messaggio:
Identico risultato si ottiene consultando le Pagine Bianche. Rimane a questo punto solo Google, ma si ottiene solo il link alla pagina della Tinelli.
Può esistere una casa editrice che non compare nelle Pagine Gialle, non ha il telefono, non ha un sito o una pagina web, non ha mai pubblicato niente e che nessuno, oltre alla Tinelli, ha mai citato in Internet? Ovviamente no, e con lei non esiste neppure la pubblicazione con l’articolo che la Tinelli non ha mai inserito nel suo curriculum. Eppure di "anomalie" e di “false memorie” i suoi curricula ne contengono in abbondanza, come per esempio gli studi che solo il sito del CESAP ha pubblicato (per non parlare di falsità ancora più gravi).
Certo, ipotizzare che la Tinelli si sia inventata una pubblicazione (significativamente intitolata false memorie) sembra impossibile. Sarebbe come ipotizzare un anziano Primo Ministro ingrifato che abitualmente organizza festini selvaggi con prostitute minorenni.
Tinelli L. Memorie e false memorie, in I mille volti degli abusi, AA. VV., Editorba, 2006
Non indicare in bibliografia la città di una casa editrice (Editorba) è una sciatteria anche in una tesina per un esame universitario. Ma al di là della sciatteria, c’è qualcosa di ben più sorprendente in questo riferimento bibliografico: il dubbio che non siano solo le memorie della Tinelli ad essere false.
Questo perché contrariamente all’abitudine di ostentare anche la più insignificante delle qualifiche, di questo articolo la ricercatrice di Noci non fa nessuna menzione nei sui curricula, benché abbia avuto l’apparente onore di essere pubblicato in un libro. Con una rapida ricerca su Internet il dubbio diventa certezza: la casa editrice Editorba è quella del Bianconiglio e la Tinelli ha indicato una pubblicazione inesistente.
Negli elenchi delle case editrici disponibili in Internet (qui, qui, qui, qui) la “Editorba" non compare. Potrebbero però essere incompleti, meglio usare le Pagine Gialle, ma una ricerca su tutto il territorio nazionale dà questo messaggio:
"Nessun risultato trovato su Editorba".
Identico risultato si ottiene consultando le Pagine Bianche. Rimane a questo punto solo Google, ma si ottiene solo il link alla pagina della Tinelli.
Può esistere una casa editrice che non compare nelle Pagine Gialle, non ha il telefono, non ha un sito o una pagina web, non ha mai pubblicato niente e che nessuno, oltre alla Tinelli, ha mai citato in Internet? Ovviamente no, e con lei non esiste neppure la pubblicazione con l’articolo che la Tinelli non ha mai inserito nel suo curriculum. Eppure di "anomalie" e di “false memorie” i suoi curricula ne contengono in abbondanza, come per esempio gli studi che solo il sito del CESAP ha pubblicato (per non parlare di falsità ancora più gravi).
Certo, ipotizzare che la Tinelli si sia inventata una pubblicazione (significativamente intitolata false memorie) sembra impossibile. Sarebbe come ipotizzare un anziano Primo Ministro ingrifato che abitualmente organizza festini selvaggi con prostitute minorenni.
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